December 12, 2024
Il Jobs act torna a segnare un grosso arretramento per le categorie svantaggiate. A sottolinearlo è Adapt, centro studi fondato da Marco Biagi. La norma sugli incentivi, infatti è formulata in modo “da non rivolgersi direttamente alle categorie più svantaggiate del nostro mercato del lavoro”. Verso i soggetti deboli, occupazione femminile in testa, “non vengono, in sintesi, incentivati comportamenti virtuosi”, con il rischio, già sottolineato, “di essere poco efficaci nei confronti dello scenario attuale”, prosegue lo studio che annota come “gli incentivi previsti dalla legge di stabilità per il contratto a tutele crescenti copriranno soprattutto assunzioni di coloro che già sarebbero stati assunti dalle imprese”. Inoltre la non cumulabilità degli incentivi con il piano Garanzia Giovani rischia “di andare a discapito degli under 29, solitamente considerati meno appetibili in quanto ancora da formare”, prosegue il rapporto che profila anche la possibilità che le assunzioni con il contratto a tutele crescenti possa finire con il soffrire la concorrenza del ‘tirocinio’.
“Considerato il sicuro vantaggio economico dell’assunzione tramite contratto a tutele crescenti resta il fatto che la forma del tirocinio mantiene un vantaggio ulteriore, dato dal fatto di non essere una forma contrattuale e in quanto tale di non avere gli oneri propri di questi istituti, oltre ad oneri retributivi minori”, si legge ancora. Una conversione di un tirocinio di 12 mesi in un contratto a tempo indeterminato dunque, calcola ancora Adapt, “dipenderà dalla presenza o meno degli incentivi nella legge di stabilità del 2016”.
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