December 12, 2024
[In questi giorni si stanno svolgendo in tutta Italia e non solo iniziative di boicottaggio al colosso svedese IKEA, in solidarietà ai 33 lavoratori del deposito di Piacenza sospesi (di cui 21 successivamente licenziati) per la loro attività sindacale. Questo è un primo testo di inchiesta, dal vivo della settimana che ha aperto la nuova fase di lotta all’IKEA di Piacenza.]
Quando ci si ritrova – almeno una volta nella vita – a montare i mobili IKEA si pongono, in genere, due problemi: le istruzioni in svedese (che, se non fosse per le immagini e per l’intuito, uno penserebbe di aver scambiato uno sgabello per una lampada) e qualche vite mancante. Le informazioni riguardo la vertenza apertasi nei giorni scorsi all’IKEA di Piacenza sono, per certi versi, molto simili: le parole non aiutano e qualche pezzo manca.
Durante le 48 ore di “tregua armata” – come la definisce il quotidiano “La Libertà” di Piacenza – della settimana seguita a quella dei picchetti, abbiamo deciso di sentire direttamente la voce della protesta davanti ai cancelli del più grande deposito IKEA del Sud Europa, durante i continui blocchi, cortei e presidi.
La mattina del 6 maggio il primo picchetto; lavoratori del magazzino si trovano, insieme a studenti e militanti di collettivi e centri sociali arrivati anche da Bologna e Modena, di fronte ai cancelli per bloccare il flusso delle merci perché 33 di loro sono stati sospesi per aver attuato un blocco interno (20 giorni prima).
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http://commonware.org/index.php/cartografia/386-ikea-istruzioni-per-uso
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