Un torto subito da un lavoratore è un torto fatto a tutti (IWW)

Debito di stato e classi sociali: il caso greco

Postato il 8 Luglio 2015 | in Mondo, Scenari Politico-Sociali | da

AteneCon eventi come questa miserabile trattativa  con la Troika  su come, quanto  e a quali condizioni debba esserci restituzione del debito da parte del “popolo greco” ai creditori europei (entro il 30 giugno, 1,6 miliardi di euro al FMI (il cui direttore, la signora C. Lagarde, è sopra nominata la “commare secca”, ossia “la morte”, perché ossessionata dal rischio longevità, ovvero  dal fatto che, se
la vita continua ad allungarsi, sarà un problema pagare le pensioni); 6,7 miliardi alla BCE entro il 20 luglio, in realtà sulla ristrutturazione di complessivi 280 miliardi di debito), ci si può convincere, con un po’ di attenzione, di quanto sia forte l’occultamento dell’essenziale e l’ostentazione di ciò che è ingannevole e secondario, pur di favorire col terrore  una sequela di manovre di spremitura continua dei redditi da lavoro. Né si riflette abbastanza sul fatto che quando le banche concedono prestiti non è per aiutare i bisognosi, in realtà si garantiscono delle entrate e dei tassi aggiuntivi sul capitale nel tempo, come quando il pivello va a chiedere il mutuo per la casa  e deve sottoscrivere decine di fogli di garanzia, i diritti di carta che la vezzosa funzionaria gli sottopone dandogli l’immagine visiva del capitale fittizio.

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