Un torto subito da un lavoratore è un torto fatto a tutti (IWW)

Comunicato di adesione da Pisa al presidio contro Poletti a Navacchio

Postato il 19 Dicembre 2014 | in Scenari Politico-Sociali, Territori | da

Ministro-PolettiGiovedì 18 Dicembre saremo presenti davanti al polo Tecnologico di Navacchio, dove, in un’iniziativa illustrativa sulla riforma del lavoro (il jobs act), sarà presente l’autore in persona, il ministro del Lavoro Poletti.

Proprio quel ministro che abbiamo visto comparire in una foto del 2010, ormai passata per qualunque mezzo di informazione, che lo ritrae ad una tavolata attorno a cui si riunisce una composizione variegata: esponenti politici di destra e sinistra, assessori, consiglieri, manager, dirigenti, esponenti di clan. Giuliano Poletti, allora presidente della lega Coop, chiacchiera affabilmente con l’ex sindaco di Roma Gianni Alemanno e con gente come Salvatore Buzzi, secondo i magistrati, a capo della nuova Mafia capitolina, insieme al sempre fascista (con tanto di onorata carriera Nar) Massimo Carminati.

Ben oltre gli scandali giudiziari, non accettiamo che Poletti pensi di avere di che vantarsi a proposito del suo operato, in quanto responsabile principale del Jobs Act. Questo provvedimento ristruttura il mondo del lavoro nella direzione dell’attacco violento alle tutele di chi ne fa parte e, al tempo stesso, del totale smantellamento di quelle applicabili a chi prova ad entrarci (vedi il contratto di lavoro dipendente a “tutele crescenti”, un particolare “contratto a tempo indeterminato” che dà la possibilità al datore di lavoro di interrompere il rapporto in qualunque momento e senza motivazione nei primi tre anni): in sintesi, fa scempio della dignità e dei diritti di chi lavora, mediante le forme contrattuali a tempo sempre più determinato, la cancellazione dell’articolo 18 e la santificazione del lavoro gratuito come soluzione alla disoccupazione giovanile.
Non ci stupisce che, per approvarlo, questo governo abbia avuto bisogno di fare in fretta e furia e di trincerarsi dietro i manganelli: segnali di un potere “giovane” solo negli slogan, ma che in realtà ripropone se non peggiora l’attacco ai diritti e al welfare che abbiamo conosciuto da parte di tutti i governi degli ultimi decenni, e indebolito nei consensi (le statistiche del gradimento di Renzi e i dati dell’astensionismo in Emilia-Romagna ne sono un indice evidente).

Non crediamo che si possa concedere alcuna legittimità ad un dibattito sulle questioni del lavoro che non tenga conto delle voci del corpo vivo del mondo del lavoro stesso, di quei soggetti (lavoratori, studenti, precari, abitanti di territori in lotta) che costituiscono un’opposizione sociale reale a questo governo, ormai sfiduciato dalle piazze, prima ancora che dai giochi del Parlamento e dagli scandali giudiziari che colpiscono, a vari livelli, amministrazioni locali a guida PD, indissolubilmente legate alla criminalità organizzata e ai vecchi fascismi.

Dalle mobilitazioni di chi chiede diritti e tutele nel mondo del lavoro (le lotte dei facchini in tutto il Paese ne sono un esempio) a chi si oppone allo Sblocca Italia nei territori devastati, dalle scuole occupate contro la “Buona scuola” ai blocchi organizzati ovunque da lavoratori, precari e intermittenti, soggetti privi del diritto di sciopero: un movimento ampio di opposizione sociale, che dalle grandi giornate dello Sciopero Sociale alle pratiche quotidiane radicali e capillari in tutti i territori, ha saputo passare dentro e oltre lo sciopero dei grandi sindacati convocato fuori tempo massimo.

Saremo davanti al polo tecnologico di Navacchio, Giovedì 18 Dicembre, per dichiarare con forza che le politiche scellerate del governo Renzi e dei suoi esponenti non hanno diritto di cittadinanza, per chiedere le dimissioni di Poletti e ribadire che la battaglia sul Jobs act è tutt’altro che chiusa (i decreti attuativi, ancora a venire, costituiranno la reale applicazione della riforma, per ora semplice legge-delega) ma soprattutto per rimettere al centro le rivendicazioni espresse dalle nostre lotte reali e vivaci: diritti, garanzie, reddito universale e salario minimo europeo.

Exploit Pisa

Cobas Pisa

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