Un torto subito da un lavoratore è un torto fatto a tutti (IWW)

Buoni fruttiferi e tanta pazienza, come sottrarsi al famigerato bail-in

Postato il 29 Gennaio 2016 | in Italia, Scenari Politico-Sociali | da

PostaMolti hanno paura che il crac delle quattro banche del Centro-Italia sia stato solo un assaggio e che il peggio debba ancora arrivare. Temono prelievi forzosi delle somme sui conti correnti, libretti bancari, conti deposito ecc. al limite anche avendo pochi soldi. In tali patemi d’animo ci sono certo esagerazioni. Matteo Renzi e il governatore della Banca d’Italia non resterebbero in sella con una ripetizione a breve del massacro dei risparmiatori del 22 novembre. Per cui faranno di tutto per tenere in piedi tutti gli istituti di credito, soprattutto se non minuscoli.

Ma cosa può fare chi voglia evitare ogni rischio, in particolare avendo sul conto più di 100 mila euro, soglia sopra la quale opererebbe il famigerato bail-in? Ebbene, vi sono soluzioni alternative di allocazione della liquidità per cui esso non è previsto.

Per esempio per i soldi prestati alla Coop o ad altre cooperative. Peccato che così si cada dalla padella alla brace. Ma il bail-in è escluso anche per libretti e buoni fruttiferi postali, in quanto emessi dalla Cassa Depositi e Prestiti, che non è una banca e dunque non è soggetta a tale procedura. Dal canto suo la Posta si limita a collocarli e quindi, nell’ipotesi estrema di un suo fallimento, l’emittente continuerebbe a rimborsarli per altra via.

Ma soprattutto sono garantiti dallo Stato senza limiti d’importo. Anzi, sono i soli depositi a godere di tale garanzia, che non c’è per i conti in banca. Lo conferma l’Associazione bancaria italiana, che nella sua buffa guida “Tu e il bail-in” esplicitamente rimanda unicamente ai due fondi di tutela (o garanzia) dei depositi per le giacenze fino a 100 mila euro a testa. Non è garantito dallo Stato neppure il conto Bancoposta, che è cosa diversa dai libretti postali.

I tassi di diversi buoni fruttiferi sono stati abbassati l’11 gennaio e quelli dei libretti sono vicini allo zero. Ma ciò è secondario, se l’obiettivo assoluto è la sicurezza e non il rendimento probabilisticamente atteso. Per sottoscrivere i buoni postali, bisogna però superare alcuni ostacoli. Occorre necessariamente andare alla Posta, salvo avere già un conto di Bancoposta o un libretto postale su cui operare on line. Recandosi in un ufficio postale, non serve poi solo pazienza per le code agli sportelli. È richiesta soprattutto una notevole forza di carattere, perché l’addetto farà di tutto per dissuadere il malcapitato risparmiatore dalla sua decisione. Insisterà infatti per scaricargli sul groppone polizze vita, fondi pensione e altro ciarpame finanziario-assicurativo.

Beppe Scienza

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