Un torto subito da un lavoratore è un torto fatto a tutti (IWW)

Brexit: il ricatto di Londra e il doppio gioco di Bruxelles

Postato il 29 Febbraio 2016 | in Mondo, Scenari Politico-Sociali | da

brexitIl Regno Unito non ha mai creduto nell’unificazione europea. Vi ha preso parte solo perché conveniva alla sua economia, ma per lo stesso motivo non ha perso occasione per sabotare il sogno di un’Europa dei diritti, sempre più sovrastato dall’incubo di un’Europa dei mercati. Dal canto suo Bruxelles non hai mai contrastato seriamente il gioco di Londra, nei cui confronti, al netto di qualche teatrino, si mostra arrendevole e servile.

L’anno passato il Parlamento inglese a maggioranza conservatrice ha deciso di consultare tramite referendum gli elettori circa la permanenza o meno nell’Unione europea[1]. Nel contempo il Premier Cameron ha dettato a Bruxelles le condizioni per condurre una campagna referendaria a favore della permanenza: uno status finanziario privilegiato per la City e la possibilità di escludere i cittadini europei dal welfare inglese.

Sono stati questi i temi principali affrontati durante il Consiglio europeo del 18 e 19 febbraio scorso, il vertice dei Capi di Stato e di governo convocato anche per discutere della drammatica crisi dei profughi provocata dai conflitti mediorientali. In quei giorni la tragedia umanitaria si è manifestata con i consueti bollettini di sbarchi e naufragi, ma i leader europei non se ne sono accorti: erano troppo impegnati a mostrarsi proni al cospetto di Londra. I profughi, invece, possono aspettare e nel mentre subire l’ostilità di chi innalza muri sempre più alti e l’indifferenza di chi lascia fare.

Leggi tutto l’articolo di Alessandro Somma al seguente indirizzo:

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