Un torto subito da un lavoratore è un torto fatto a tutti (IWW)

“AL LAVORO COME IN GUERRA”. Si continua a morire di lavoro: Roma Acea

Postato il 31 Luglio 2015 | in Italia, Scenari Politico-Sociali, Sicurezza sul lavoro | da

Operaio-muore-dentro-a-un-tombinoQuella certa è la strage infinita che il lavoro continua a mietere delle consuete vittime sacrificali, oltre 1200 lavoratori  morti l’anno da oltre 45 anni, da quando si fanno le statistiche !
“Al lavoro come in guerra”, lo si gridava forte negli anni ’70.  Poco è cambiato da quel tempo, nonostante leggi e dispositivi di protezione migliori. Purtroppo non si spende in sicurezza, men che mai in anni di profonda crisi, anche se il costo del lavoro è ridotto all’osso e in presenza del 25% di lavoro nero assorbito sopratutto da immigrati: gli ispettori del lavoro fanno quello che possono, ma il loro organico è ridotto al lumicino e tra le infide misure del Jobs act c’è anche la “delega ai padroni per le misure di sicurezza”!
Ma l’Acea è una multutility tra le più grandi,  sotto gli occhi del ciclone (come pe Ama, Atac e partecipate) per “mafia capitale”, non te l’apetti che lì si possa morire di lavoro! Perchè si manda a morire una squadra di pronto intervento idrico senza dotarla di normali protezioni individuali e collettive? I pozzetti, cunicoli, tombini, di servizio sono infidi da sempre, senza controlli nè manutenzioni, sarebbe bastato un ” naso annusatore di gas” dal costo di 100 € per salvare Pietro Giovannoni (mentre si spendono svariati milioni per il guro e il suo staff , che procedomo per vistosi tagli di organico e di servizio)
Visto che l’Acea non nè è dotata, nè  operai e tecnici sono stati adeguatamente formati sulle procedure preliminari prima di operare nel sottosuolo, ci aspettiamo che la magistratura almeno proceda per ” omicidio colposo” nei confronti dei vertici Acea e che il tutto non finisca come spesso avviene ” a tarallucci e vino”.
Il cordoglio dei Cobas alla famiglia e ai compagni di lavoro , la disponibilità  a sostenere l’intervento legale di ” costituzione di parte civile”.

Roma 28/7/15                

COBAS LAVORO PRIVATO – CONFEDERAZIONE  COBAS

Roma, operaio Acea si cala in un tombino e muore

Un operaio è morto durante una verifica su una perdita d’acqua in strada nel quartiere Centocelle a Roma. È accaduto nella notte a via delle Acacie angolo via della Saggina. Secondo quanto si è appreso, il 53enne italiano, Pietro Giovannoni, operaio dell’Acea, è deceduto dopo essersi calato in un tombino forse a causa di inalazione da gas o carenza di ossigeno. Ad estrarlo i vigili del fuoco. Sulla vicenda indaga la polizia.

«Il Cda di Acea Spa, prima di avviare l’analisi e l’approvazione della semestrale, osserverà oggi un minuto di silenzio per manifestare profondo cordoglio e forte vicinanza ai cari di Pietro Giovannoni, l’operaio specializzato di Acea Ato 2 deceduto la scorsa notte, mentre, con i suoi compagni di lavoro, stava effettuando un intervento urgente per ripristinare la corretta fornitura idrica a una zona del quartiere di Centocelle». Così una nota di Acea.

«Pietro Giovannoni era un operaio altamente specializzato – aggiunge – e molto esperto nel settore del pronto intervento, oltre che nel campo della manutenzione delle infrastrutture idriche. Entrato in Acea nel 1992, sempre generoso e disponibile sul lavoro, veniva considerato un punto di riferimento dai colleghi più giovani e un esempio da seguire. In questo momento di grande dolore che tocca tutta la comunità di Acea, il presidente e l’amministratore Delegato si stringono ai famigliari di Pietro e a tutti i lavoratori di Acea».
(Martedì 28 Luglio 2015, 09:38 – Ultimo aggiornamento: 14:32/Messaggero)

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