Un torto subito da un lavoratore è un torto fatto a tutti (IWW)

A scuola di pace. Fuori i militari dalla scuola, dalla formazione, dall’orientamento.

Postato il 3 Ottobre 2022 | in Italia, Scenari Politico-Sociali, Scuola, Sindacato, Territori | da

La scuola sta da tempo subendo un’intollerabile invasione di campo da parte delle Forze Armate.

Ultimamente si segnalano due iniziative attraverso le quali l’Esercito entra a gamba tesa nei nostri istituti scolastici formulando proposte di collaborazione e formazione rivolte ai nostri studenti.

Cosa viene proposto?
In particolare, una prima iniziativa è costituita da open day e conferenze storiche e si inserisce nell’ambito degli eventi collaterali alla commemorazione dell’80° anniversario della battaglia di
El Alamein. L’attività viene presentata come occasione di scambio culturale tra paracadutisti e studenti, giocando sulla retorica dello spirito di sacrificio e del senso del dovere, che nulla ha a che
fare con le aule scolastiche.

Perché non siamo d’accordo?
La storia dell’imperialismo novecentesco in Africa e tutto il contesto della Seconda Guerra Mondiale, tra cui la battaglia di El Alamein, rappresentano una delle pagine più tragiche della storia
italiana. Intere generazioni sono state mandate al macello in un disastro di proporzioni mondiali di cui il regime fascista rimane responsabile insieme agli alleati nazisti. Si tratta di un argomento la cui trattazione non può essere delegata alle Forze Armate.
Ribadiamo che non è certo compito dell’Esercito occuparsi di didattica e spiegare la storia a scuola: questo è infatti il lavoro dei/delle docenti. Nessun contributo didattico può essere fornito dai militari alla discussione e alla comprensione dei fatti storici in ambiente scolastico.

Leggi tutto il comunicato nel documento in allegato:

A scuola di pace

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