June 20, 2025
1° Maggio 2025 – Giornata Internazionale dei lavoratori e delle lavoratrici
Contro il riarmo e le guerre imperialiste – Contro il genocidio in Palestina
PER la lotta, l’organizzazione, l’unità della classe!
PACE, LAVORO, LIBERTA’!
Nel 1866 fu approvata, a Chicago in Illinois, la legge sulle 8 ore di lavoro, in vigore il 1° Maggio 1867, giorno in cui fu organizzata un’imponente manifestazione. Nel 1882, a New York, vi fu una protesta e, nel 1884, venne approvata la risoluzione per la ricorrenza annuale. Il 1° Maggio 1886 fu estesa, dopo uno sciopero generale a oltranza. Al Congresso Internazionale di Parigi (1889), il 1° Maggio diventò Festa Internazionale dei Lavoratori.
Anche il 1° Maggio di questo anno, sono in corso, in ogni parte del mondo, guerre che producono morte, sangue e distruzione: il prezzo salato dell’“economia di guerra” lo pagano lavoratori/trici e masse popolari, con aumenti vertiginosi dei beni di prima necessità, carovita, licenziamenti, salari bloccati, sfruttamento e condizioni di lavoro insostenibili. Il sangue scorre anche nei luoghi di lavoro: oltre 3 morti al giorno e migliaia di vittime da nocività e da amianto ogni anno, con stragi operaie e di lavoratori sempre più frequenti. Un secolo e mezzo fa la lotta per le 8 ore, nel 2025 nei distretti dell’economia del capitale vi sono operai immigrati in lotta per le 8 ore per 5 giorni contro una condizione di lavoro schiavistica: 12 ore per 6-7 giorni della settimana!
Con la lotta e organizzati, questi operai sono riusciti a dare visibilità alle loro condizioni disumane di lavoro e a strappare risultati importanti. Le stesse classi lavoratrici del paese, con scioperi e manifestazioni, hanno messo al centro della mobilitazione lavoro e disoccupazione, precariato e licenziamenti, salari poveri e da fame e carovita, sicurezza e salute nei luoghi di lavoro e nel territorio.
Una tendenza generale alla lotta, dettata dalle sempre più difficili condizioni di lavoro e di vita per milioni e milioni di lavoratori e lavoratrici. Una condizione di lavoro che calpesta persino la dignità degli esseri umani! Lotte, scioperi e mobilitazioni, per superare un’organizzazione economico-sociale fondata sul profitto, sullo sfruttamento, sull’oppressione.
Di fronte alle lotte e alle iniziative vi è una repressione, sempre più aggressiva, contro chi non abbassa la testa, dissente e protesta; repressione che colpisce con licenziamenti, sospensioni, rappresaglie, processi … che si sviluppa con azioni intimidatorie e denigratorie contro il sindacalismo conflittuale e contro chi si oppone alle guerre imperialiste e al genocidio in Palestina, alle basi militari Usa-Nato, alla militarizzazione sociale e dei territori, al riarmo. Ultima perla, il DdL 1660 sulla ‘sicurezza’ convertito in Decreto legge 48.
La tendenza alla guerra fuori dai nostri confini presuppone la guerra di classe all’interno; un capitalismo in crisi ha bisogno di imporre condizioni lavorative, di sfruttamento e oppressione intollerabili, per mantenere profitti e potere, il fronte interno deve essere pacificato con la forza attraverso uno Stato sempre più autoritario per potersi ‘dedicare’ al fronte esterno.
Il compito dei comunisti è la lotta contro l’imperialismo di casa nostra, contro la frantumazione, la divisione mirata e dispiegata nella classe dai governi e dallo Stato: antioperaio, antipopolare e guerrafondaio.
In ogni ambito, politico, sindacale, sociale, necessita: – la lotta per l’unità e l’azione comune, – la mobilitazione per unire le avanguardie di classe, – l’accumulazione di forze nella lotta per ricostruire l’organizzazione politica, indispensabile alla classe operaia.
Sempre a fianco di chi lotta!
W la Resistenza del popolo palestinese!
“Istruitevi perché avremo bisogno di tutta la nostra intelligenza. Agitatevi perché avremo bisogno di tutto il nostro entusiasmo. Organizzatevi perché avremo bisogno di tutta la nostra forza.” (Antonio Gramsci, 27 aprile 2025, 88° anniversario della morte)
Unione di Lotta per il Partito Comunista (ULPC)
https://unionedilottaperilpartitocomunista.org – ulpc@autoproduzioni.net
Essere radicali, nel senso di andare alla radice del problema: il regime capitalista! La soluzione è la trasformazione dell’attuale formazione economico-sociale nel sistema che cancella sfruttamento e oppressione. Per questo, c’è bisogno dei comunisti organizzati in grado di trasformare le lotte di difesa, di resistenza, rivendicative, in lotta per la nuova società: il socialismo.
Unione di Lotta per il Partito Comunista propone a comunisti e comuniste, ad avanguardie nei luoghi di lavoro, a operai avanzati e studenti impegnati nella lotta di classe, un percorso/processo/progetto per costruire l’Organizzazione oggi, come base e condizione per la ricostruzione del Partito. Un lavoro complesso e difficile, per spezzare ogni logica settaria, divisiva, localistica, per combattere la frantumazione del movimento comunista nel nostro paese.
Riccardo Antonini
Tratto dalla Mailing List Sicurezza sul Lavoro
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